Mastoplastica additiva: rischi, indicazioni e responsabilità etica del chirurgo
La mastoplastica additiva è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti a livello globale. Consente di aumentare il volume del seno mediante l’inserimento di protesi mammarie, con finalità sia estetiche che ricostruttive. Tuttavia, come qualsiasi procedura chirurgica, comporta rischi concreti, complicanze potenziali, e implica valutazioni complesse, che non si limitano alla sfera fisica ma coinvolgono anche l’equilibrio psicologico della paziente.
Quando si ricorre alla mastoplastica additiva?
L’intervento viene eseguito in tre principali categorie di pazienti:
- Per motivi estetici, quando la paziente desidera un seno più pieno, proporzionato e armonico.
- In caso di ipoplasia mammaria congenita o post-sviluppo, ovvero una crescita incompleta del seno.
- In chirurgia ricostruttiva, in seguito a:
- Mastectomia per tumore al seno
- Malformazioni come la sindrome di Poland
- Asimmetrie gravi post-traumatiche o post-allattamento
- Interventi di mastopessi associati a perdita di volume
- Mastectomia per tumore al seno
Nel caso di pazienti oncologiche, la mastoplastica ricostruttiva post-mastectomia rappresenta un momento cruciale del percorso di cura: non solo ripristina una forma fisica, ma contribuisce a ricostruire identità, femminilità e autostima.
I rischi reali della mastoplastica additiva: cosa sapere prima dell’intervento
Sebbene la mastoplastica additiva sia un intervento sicuro e routinario nelle mani di professionisti qualificati, è essenziale comprendere i potenziali rischi e complicanze, che vanno affrontati con consapevolezza. Ecco un elenco completo, dal più comune al più raro:
Complicanze post-operatorie comuni
- Dolore, gonfiore e lividi: sono transitori e si risolvono normalmente entro 1-2 settimane.
- Sieroma: raccolta di liquido sieroso attorno alla protesi. Può richiedere drenaggio.
- Ematoma: raccolta di sangue che può necessitare di revisione chirurgica.
- Infezione: anche se rara (<1%), può portare alla rimozione temporanea della protesi.
Complicanze specifiche delle protesi
- Contrattura capsulare: la reazione fibrosa fisiologica che circonda la protesi può diventare patologica, provocando indurimento, dolore e alterazione della forma. Si stima un’incidenza del 5-10%.
- Dislocazione o rotazione della protesi, con necessità di revisione chirurgica.
- Rottura della protesi: oggi sempre più rara grazie a materiali altamente tecnologici, ma possibile. Le protesi moderne contengono gel coesivo, che impedisce la dispersione libera di silicone.
Altri rischi e considerazioni
- Alterazioni della sensibilità del capezzolo: più comuni in casi di inserimento areolare. Possono essere transitorie o, in rari casi, permanenti.
- Cicatrici ipertrofiche o cheloidi: in soggetti predisposti.
- Difficoltà nella lettura della mammografia: se non eseguita con protocolli adeguati (mammografia Eklund).
- Breast Implant Illness (BII): condizione rara, ancora oggetto di studio, in cui alcune pazienti riferiscono sintomi sistemici correlati alla presenza delle protesi.
- ALCL (linfoma anaplastico a grandi cellule): tumore rarissimo (1 caso su 30.000 circa) associato a specifici tipi di protesi testurizzate, oggi sostanzialmente non più utilizzate.
L’importanza di rivolgersi a centri specializzati
L’unico modo per ridurre al minimo i rischi della mastoplastica additiva è affidarsi a un chirurgo plastico certificato in una struttura autorizzata, che operi con materiali sicuri e segua protocolli clinici riconosciuti.
Un centro specializzato offre:
- Valutazione clinica pre-operatoria completa
- Scelta della protesi idonea (dimensione, forma, superficie, posizionamento)
- Ambiente operatorio sterile e accreditato
- Follow-up personalizzato a lungo termine
Inoltre, è fondamentale che il chirurgo analizzi attentamente la motivazione della paziente, considerando armonia corporea, proporzioni e aspettative psicologiche, per evitare derive estetiche estreme o scelte influenzate da modelli irrealistici.
Il parere del Dottor Gianni Antonio Della Corte
Antonio Della Corte, chirurgo plastico esperto in mastoplastica additiva e medicina estetica avanzata, sottolinea il ruolo etico e consulenziale del medico nel rapporto con la paziente:
“Un buon chirurgo non è colui che dice sempre sì, ma chi sa dire anche no. Ogni intervento, soprattutto a livello estetico, deve essere valutato in funzione dell’armonia del corpo e del benessere psichico della persona. La mastoplastica può migliorare l’autostima, ma non deve diventare una scorciatoia per insicurezze profonde o pressioni sociali. Personalmente, rifiuto interventi che mirano a volumi sproporzionati o che rischiano di alterare l’equilibrio del paziente, fisico e mentale.”
Una visione che unisce competenze tecniche e consapevolezza umana, sempre più richiesta in una chirurgia plastica moderna e responsabile.